Un nuovo approccio per il trattamento antietà, non solo del viso e del collo ma anche del corpo, è rappresentato dal soft lift con i fili in PDO (polidiossanone), procedura medica caratterizzata da una minima invasività e che offre risultati naturali. La metodica è anche chiamata con l’acronimo di E.T.N., Embedding Therapy Needle, terapia mediante aghi posizionati nella cute, veicolanti fili che promuovono un effetto liftante soft e rivitalizzante. Il polidiossanone è un filo di origine sintetica, utilizzato per la sutura del sottocute e delle strutture profonde. Esso è caratterizzato da un lento riassorbimento (circa 180 gg), da lunga tenuta e soprattutto da ridotta colonizzazione batterica. I fili di polidiossanone sono dei medical-device già utilizzati da tempo, efficacemente, sia in chirurgia generale che in chirurgia cardiovascolare, per ottenere un effetto stimolante sulla proliferazione del collagene e dare sostegno al tessuto.










Il peeling chimico (dall’inglese to peel = spellare) consiste nella rimozione controllata dei differenti strati cutanei ottenuta mediante l’applicazione sulla pelle dell’area da trattare di diversi tipi di sostanze chimiche (acido salicilico, acido retinoico, acido tricloroacetico, resorcina, fenolo, etc) in grado di scindere i legami che tengono unite le cellule. Attraverso i peeling è possibile ottenere, tramite il rinnovamento delle varie componenti, una cute rimodellata, ringiovanita e migliorata.
In base alla potenza dell’agente chimico utilizzato possiamo ottenere un peeling superficiale (limitato al distacco delle cellule morte dello strato corneo), medio (con rimozione anche delle cellule vitali dell’epidermide), o profondo (il peeling arriva fino al derma).
L’obiettivo dei peeling è dunque, in generale, quello di determinare un miglioramento funzionale ed estetico della cute e creare evidenti cambiamenti attraverso più meccanismi d’azione, quali la stimolazione del ricambio cellulare attraverso la rimozione delle cellule morte dello strato corneo, l’eliminazione delle cellule epidermiche danneggiate e degenerate, che vengono rimpiazzate da cellule epidermiche normali con miglioramento di lesioni come le cheratosi e le pigmentazioni, e la reazione infiammatoria di guarigione con attivazione con attivazione della produzione di nuove fibre di collagene e tessuto connettivo (rivitalizzazione del derma). Il peeling ha come principale area di applicazione il viso, ma può essere utilizzato anche su collo, decolleté, mani e tutte le aree corporee ove se ne desideri l’effetto.

Acido glicolico: è un composto presente in natura ed estratto dalla canna da zucchero. A basse concentrazioni viene usato come cosmetico con funzione levigante ed è quindi in grado di migliorare la luminosità della pelle. Ad alte concentrazioni (30-70%) provoca il distacco delle cellule e realizza un vero e proprio peeling. Viene applicato sulla pelle e lasciato agire qualche minuto, a seconda del tipo di indicazione, dopo di che viene neutralizzato. Il trattamento verrà ripetuto a distanza di 7-15 giorni per un numero di volte (3-10) sufficiente ad ottenere i risultati desiderati.

Acido mandelico: è un derivato dalle mandorle ed ha la caratteristica di agire rapidamente senza determinare bruciore o rossore, ed è quindi indicato per pelli sensibili e di colore. E’ inoltre una sostanza che non induce fotosensibilizzazione e quindi può essere usato con una certa sicurezza anche in estate. I trattamenti si eseguono ogni 15-30 giorni fino al raggiungimento degli effetti desiderati.

Acido retinoico: è la forma attiva della vitamina A ed ha sulla pelle una azione quasi di tipo ormonale, in quanto nelle cellule sono presenti specifici recettori per questa sostanza, che è in grado di attivare la proliferazione cellulare di tutte le componenti della pelle, con conseguente miglioramento della stessa e aumento della vascolarizzazione e del tono. Il peeling si esegue in ambulatorio applicando la pasta di acido retinoico (di colore giallo) e lasciandola agire per circa 40-60 minuti. Il grande vantaggio di questa formulazione è che la profondità del peeling (da superficiale a profondo) può essere modulata in base al numero di riapplicazioni della pasta. Conseguentemente saranno diversi i modi ed i tempi di guarigione (da una leggera esfoliazione della durata di qualche giorno ad un vero e proprio ricambio della pelle con tempi di guarigione maggiori)

Acido piruvico: questa sostanza ha la caratteristica di penetrare facilmente nelle aree ricche di lipidi, ed è quindi particolarmente indicata per penetrare nel follicolo pilo-sebaceo, sede dell’acne. Ha inoltre una rapida azione desquamante a livello epidermico e anche qualità antimicrobiche, che lo rendono utilizzabile dunque anche sull’acne in fase attiva. I trattamenti vengono eseguiti a distanza di 30-45 giorni l’uno dall’altro.

Acido salicilico: sostanza vegetale che ha delle analogie chimiche con la molecola dell’aspirina, dotata di azione superficiale molto potente, con desquamazione importante dello strato corneo e stimolazione intensa dell’epidermide. E’ inoltre dotato di proprietà antimicrobiche e quindi indicato anche nell’acne in fase attiva. Il peeling si esegue ogni 30-45 giorni, ma non è consigliabile a chi soffre di allergia all’aspirina.

Acido tricloroacetico: questo acido agisce chimicamente sulle cellule della superficie cutanea e, in base alla sua concentrazione, può determinare peeling medi o medio-profondi, con eliminazione dell’epidermide e stimolazione del derma. Poiché la sua azione è potente, è in grado di determinare una completa desquamazione dell’epidermide, con successiva riepitelizzazione; processo che può richiedere 7-15 giorni. In genere con questa sostanza si tende ad effettuare un singolo peeling importante piuttosto che una serie di trattamenti ripetuti.

L’ultimo arrivato in fatto di peeling chimici è lo Yellow Peel, una combinazione di sostanze che svolgono un’azione combinata e sinergica sulla nostra pelle, rendendola tonica, giovane e compatta. Lo Yellow Peel è composto dall’associazione di acido retinoico (sostanza nota per la capacità di stimolare la moltiplicazione cellulare e per la capacità di regolazione sulla sintesi di alcune proteine), acido azelaico (antibatterico), acido fitico (antiossidante), acido cogico (schiarente, inibisce la formazione di melanina), bisabololo (antinfiammatorio-antisettico), Ascorbil Palpitato (Vitamina C stabilizzata – antiossidante) e acido salicilico (cheratolitico). Il nome deriva dal tipico colore zafferano di questa sostanza e da quello che lascia sulla pelle, quando viene applicato. I diversi principi attivi presenti nel peeling permettono una versatilità di utilizzo quasi unica nel suo genere. Lo Yellow Peel permette, infatti, di valutare il singolo caso clinico e di personalizzare il suo utilizzo in funzione del tipo di problema.








L’invecchiamento del viso è in gran parte dovuto a perdita di volume per la progressiva diminuzione negli anni dell’idratazione cutanea e del grasso sottocutaneo. Nell’invecchiare, infatti, i tessuti molli del volto tendono a ridursi di consistenza, con un conseguente assottigliamento della cute e perdita di turgore, consistenza ed elasticità. Ciò conduce a rilassamento e appiattimento delle forme del viso. Molte disarmonie del volto e molti segni di invecchiamento sono pertanto legati a mancanza o perdita di volume e possono trovare beneficio dal trattamento con un filler (dall’inglese to fill = riempire), ovvero dall’uso di sostanze riempitive. Lo scopo del trattamento è dunque il ripristino dei volumi ridotti o l’enfatizzazione dei volumi naturali (come zigomi, labbra, mento, etc) oppure il riempimento di solchi e rughe (come i solchi nasogenieni, giugali, labiomentonieri o le rughe verticali delle labbra)
I filler trovano larghissimo impiego in medicina e chirurgia estetica per le loro ottime capacità correttive ed il basso numero di effetti collaterali. I materiali da noi utilizzati sono esclusivamente biocompatibili, temporanei e totalmente riassorbibili, questo per garantire l’assoluta sicurezza medica e la possibilità di un adattamento estetico al mutare delle caratteristiche di un volto.








La biorivitalizzazione è una metodica innovativa, che si prefigge di prevenire e combattere i segni dell'invecchiamento dell’organo cute, agisce sui punti deboli della pelle favorendo il benessere e l’equilibrio della stessa. La metodica consiste nell'iniettare, mediante aghi sottilissimi e quindi con la sola percezione di un lieve di fastidio, a livello del derma superficiale, sostanze perfettamente biocompatibili e totalmente riassorbibili, le quali stimolano le varie funzioni della pelle favorendo, oltre che un riequilibrio della normale fisiologia, anche uno stimolo ed una riattivazione del derma, ovvero la parte più vitale della cute.










La Tossina Botulinica di tipo A per utilizzo terapeutico è presente sul mercato in diverse preparazioni commerciali (Vistabex, Bocouture, Azzalure) e viene ampiamente utilizzata per il trattamento delle rughe dinamiche del volto.
L’uso a fini cosmetici è una metodica di ringiovanimento ben tollerata, minimamente invasiva, di rapida efficacia e minimi effetti collaterali, che trova un elevato grado di soddisfazione da parte dei pazienti. E’ in grado di indurre indebolimento reversibile dei muscoli mimici iperattivi del viso determinando un miglioramento dell’estetica e dell’autostima, ritardando l’eventuale ricorso a procedure invasive di tipo chirurgico.Le indicazioni più frequenti riguardano il trattamento delle rughe del terzo superiore, soprattutto la regione frontale, glabellare e perioculare.Le rughe del viso sono indotte, in maniera differente nei diversi individui, da: invecchiamento cronologico, esposizione solare, mimica facciale, fumo di sigaretta.I pazienti che beneficiano maggiormente del trattamento sono quelli di età compresa tra i 30 e 50 anni, visto che in questo gruppo di persone le rughe sono dovute soprattutto all’azione dei muscoli mimici facciali più che alla perdita di elasticità della pelle.









La scleroterapia consiste in microiniezioni in cui viene iniettato un farmaco sclerosante nei capillari da trattare. E’ principalmente indicata per la completa eliminazione delle piccole varici , per le micro-varici e per i capillari. Si tratta di una tecnica per mezzo della quale vengono chiusi i tratti venosi dove sono presenti varici oppure gruppi di capillari (teleangectasie) tramite l’iniezione all’interno dei vasi, in punti ben determinati, di una soluzione sclerosante che provoca una reazione infiammatoria locale e causa la cicatrizzazione del tratto varicoso e l’eliminazione dei capillari. L’eliminazione di parte delle vene superficiali non danneggia la circolazione venosa nel suo complesso perché la maggior parte del sangue venoso torna al cuore passando per il circolo profondo, quindi l’eliminazione di qualche vena o capillare superficiali non crea alcun problema.